Gaetano Nasillo
Violoncello
Sara Bennici
Violoncello
Anna Fontana
Calvicembalo
Venetian cello Sonatas è il nuovo progetto di Gaetano Nasillo, uno dei violoncellisti che si occupano di musica su strumenti originali più conosciuti e apprezzati in ambito internazionale.
Nasillo
e suoi collaboratori si occupano non solo dei veneziani celebri come Antonio Vivaldi e Benedetto Marcello ma anche di quei compositori di area veneta come i padovani Giovanni Benedetto Platti e Girolamo Bassani, e di
coloro che in Veneto si stabilirono come Antonio Vandini e Michele Stratico, e che furono strettamente legati alla figura di Giuseppe Tartini. Ovvero, di quei compositori più o meno noti che riuscirono a far conoscere
e apprezzare le nuove possibilità del violoncello e quell’ italian style amato in tutte le corti europee del Settecento.
Saranno presenti anche alcune sonate in prima registrazione assoluta i cui
preziosi manoscritti si trovano presso la Biblioteca del Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia.
Il progetto è oggetto di un nuovo cd per la casa discografica Arcana che è uscito nel settembre 2019,
dir. Luca Colombo
Questo programma è costruito intorno alla “Missa Papae Marcelli” di Pierluigi da Palestrina tratta dal II libro delle Messe pubblicato a Roma presso la bottega di Valerio e Aloisio Dorico nel 1567.
Giovanni
Pierluigi da Palestrina è il più rinomato e talentuoso compositore che opera nella città di Roma nel XVI° secolo, alla sua scrittura si rifaranno tutti i più grandi polifonisti dei secoli successivi e rimarrà punto
di riferimento imprescindibile per i musicisti fino al giorno d’oggi. L’arte del contrappunto, con l’autore nativo di Palestrina (nei pressi di Roma), raggiunge apici mai più eguagliati per rigore compositivo e capacità
espressive.
Palestrina fu estremamente stimato durante la sua vita, soprannominato “princeps musicæ” è sepolto nella Basilica di S. Pietro.
Questa messa, che rappresenta forse il punto
più alto della produzione palestriniana, è definita: “del Papa Marcello”. Sono presenti infatti tutte le caratteristiche musicali gradite alle istituzioni ecclesiastiche sviluppatesi nella Controriforma: il rigore contrappuntistico
in cui il testo sia perfettamente intellegibile e l’abbandono dei “fiamminghismi” visti come inutili abbellimenti che allontanano la spiritualità della musica sacra per fini esclusivamente estetici o virtuosistici.
Palestrina,
all’interno di queste indicazioni, riesce nella composizione di una messa estremamente espressiva pur mantenendo un contrappunto lineare libero di ogni virtuosismo.
Marcello II, papa per soli 22 giorni
nel 1555 mentre Palestrina era cantore nella cappella Sisitina, intervenne esplicitamente il giorno della sua investitura criticando apertamente i cantori per aver presentato musiche troppo ricche e complesse in cui
la comprensione del testo era difficoltosa. Per questo motivo Palestrina sembra lasciar intendere che la messa sia direttamente del Papa e non dedicata al Papa perché ne segue i dettami.
Non sappiamo con precisione
le intenzioni che spinsero il musicista a comporre il suo più grande capolavoro secondo i canoni della controriforma, ma il fascino che negli anni ha esercitato la questione musicale nel concilio di Trento ha fatto
assumere a questa messa il ruolo di Manifesto Musicale della Controriforma.
Ensemble & Coro Voz Latina
dir. Maximiliano Baños
Ensemble Biscantores
dir. Luca Colombo
Silvina Agüera & Riccardo Ongari
ballerini di tango
La Misa di Buenos Aires altrimenti nota come Misa Tango, composta dal argentino Martín Palmeri tra il 1995 ed il 1996, trae ispirazione dalle origini del tango tradizionale argentino ma anche dal tango nuevo,
il cui grande esponente fu Astor Piazzolla.
Presentata a Buenos Aires per la prima volta dall’Orchestra Sinfonica Nazionale di Cuba, la Misa Tango si compone dei sei movimenti classici della messa cantata in
latino: Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus, Benedictus e Agnus Dei, ed è scritta per voce solista, coro, bandoneón e orchestra di archi.
La scrittura musicale coniuga i caratteristici ritmi sincopati e le dissonanti
armonie del tango con la scrittura per coro, accostando i testi sacri della messa latina con l’inconfondibile anima della musica “porteña”. In questo lavoro la grande tradizione europea va a braccetto con il tango,
dando vita a uno stile di grande eleganza ed estremamente coinvolgente. Un apporto fondamentale viene fornito dalle tecniche tipiche del tango, una danza dai toni fortemente ritmici, nella quale gli strumenti melodici
vengono utilizzati anche in funzione percussiva per dare un ulteriore impulso alla musica. In particolare, il geniale utilizzo del bandoneon – che a volte assume i connotati di una voce solista, per poi tornare a ricoprire
una funzione prettamente ritmica – garantisce la sussistenza di quella che viene giustamente definita da molti “anima del tango”.
L’evocativa vena melodica, le ardite architetture armoniche e le complesse
strutture ritmiche appaiono evidenti come elementi del tango anche a chi non conosce bene questo fascinoso genere musicale. Una fantasia melodica straordinariamente ricca consente a Palmeri di far coesistere le sfumature
proprie del tango con le caratteristiche di ogni parte della messa.
Via Gioconda, 3 - 26100 Cremona, Italia
C.F. 93016280195
info@alac-cremona.org
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